mercoledì 12 dicembre 2012

Mutui primi 9 mesi 2012: un crollo del 49%

Nei primi nove mesi del 2012 si è ulteriormente rafforzato il trend di rallentamento del credito alle famiglie.

Lo dicono i dati contenuti nella 33ma edizione dell’Osservatorio sul credito al dettaglio realizzato da Assofin, Crif e Prometeia.

“Si è assistito – come emerge dalla ricerca - a una contrazione delle erogazioni sia di credito al consumo, tornate sui ritmi registrati nel 2009, anno di massima tensione della prima fase della crisi, sia di mutui immobiliari, che hanno segnato una riduzione mai registrata in precedenza”.

“La contrazione delle compravendite residenziali – precisa l'osservatorio - diminuite del 27% nei primi 9 mesi dell’anno in corso rispetto allo stesso periodo del 2011, è dovuto agli elevati tassi di interesse applicati ai nuovi contratti e dall’introduzione dell’Imu, tutti fattori che possono aver pesato sulla scelta di investimento delle famiglie in uno scenario caratterizzato da notevole incertezza.

Nei primi 9 mesi del 2012 le erogazioni di mutui per l’acquisto di immobili sono diminuite del 49,6%, ma sono soprattutto gli "altri mutui" (ovvero i mutui per ristrutturazione, liquidità, consolidamento del debito, surroga e sostituzione) ad aver subito un vero e proprio crollo (-74,8%).

Il risultato è dovuto principalmente alla frenata delle surroghe, passate a rappresentare il 7% degli “altri mutui” nell’anno in corso contro il 45% del 2010, penalizzate dal crescente aumento degli spread applicati che le ha rese, di fatto, non più vantaggiose per le famiglie.

A conferma della cautela delle famiglie nell'assumere impegni finanziari, nei primi 9 mesi del 2012 sono anche stati stipulati mutui di importo medio più contenuto rispetto al passato: circa 123mila euro (contro i 133 mila euro nel 2011) per l’acquisto dell’abitazione e circa 105mila euro (113 mila euro nel 2011) per gli “altri mutui immobiliari”.

Per quanto riguarda la durata, invece, è rimasta sostanzialmente invariata rispetto al 2011, con la maggioranza dei contratti (41%) superiori a 26 anni.

Il clima di incertezza ha spinto le famiglie a scegliere soluzioni e formule che le tutelino contro eventuali futuri innalzamenti dei tassi: in particolare sono cresciuti i mutui a tasso misto e quelli a tasso fisso, arrivando a dividersi equamente circa la metà delle nuove erogazioni, mentre la restante metà (51% nei primi 9 mesi del 2012) risulta ancora stipulata a tasso variabile, grazie anche al basso livello dei tassi di mercato.

Il rapporto tra il valore del finanziamento e quello dell’immobile (loan to value ratio) ha continuato a mostrare un valore contenuto, a conferma del permanere di un atteggiamento prudenziale sia delle domanda sia dell’offerta: a settembre solo l’8% dei mutui presentava un loan to value ratio superiore all’80% (a fronte di un valore medio pari al 60% circa).

Negative le previsioni: per il comparto dei mutui nell’ultima parte del 2012 si attende un ulteriore rallentamento dello stock mentre nel biennio 2013-2014 si dovrebbe registrare un trend di espansione, comunque modesto e rispettivamente pari al +0,9% e al +1,6%.

Fonte Monitorimmobiliare