domenica 11 novembre 2012


Gli scarsi affari immobiliari stanno rendendo difficile la vita di migliaia di broker italiani. La soluzione per scappare dalle difficoltà congiunturali sembra essere un mix di investimenti in formazione, tecnologia e reti di collaborazioni.
L’attuale lunga ondata di crisi congiunturale sta impoverendo di compravendite ilbusiness delle agenzie immobiliari, ponendo in seria difficoltà la sostenibilità economica delle attività dei broker. Di qui la necessità di trovare leve di successo più significative, che possano permettere alle agenzie immobiliari di contrastare l’odierna fase depressiva, e rilanciare in tal modo il proprio successo sul mercato nazionale.

Stabilito quanto sopra, rimane ora da comprendere in che modo le agenzie immobiliari possano produrre opportuni cambiamenti di rotta, agendo sulle leve maggiormente in grado di evidenziare inversioni di tendenza. Su tutte, le determinanti più importanti sembrano essere relative all’accuratezza degli investimenti, impiegando le (spesso poche) risorse a disposizione su tre fronti: la formazione, la tecnologia, le reti.

In altri termini, oggi e nel prossimo futuro le agenzie immobiliari difficilmente potranno prescindere dallo sfruttare le opportunità concesse dagli aggiornamenti professionali, dagli investimenti in innovazione e in nuove tecnologie (social, e non solo), e dallavoro in rete, condividendo così con altri operatori i successi e i dolori delle oscillazioni nelle proprie attività di mediazione.

Ad esserne convinta è anche la Fimaa di Torino, che in una recente intervista rilasciata a Casa 24 dal presidente Alessandro Berlincioni, ricorda come il settore sia ancora fortemente contraddistinto da agenzie autonome con un'unica sede (per oltre il 90 per cento dei casi). Ne deriva una estrema frammentazione delle attività, che spesso si contraddistinguono per una gestione prettamente familiare e altrettanto spesso rifiutano la possibilità di stringere partnership con i colleghi, mancando lo spirito di condivisione e di collaborazione.

Non solo. Sempre secondo quanto afferma la Fimaa, a soffrire di più sono spesso le imprese di vecchia data, le agenzie immobiliari che non hanno saputo rinnovarsi, e che si trovano impreparate a gestire il dinamismo della nuova epoca del real estate nazionale. Ancora, le maggiori criticità si trovano nelle grandi città e nelle località turistiche più gettonate, dove la concorrenza è maggiore, e dove spesso le attività immobiliari sono condotte da micro-agenzie.

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